Dopo la morte – dice il prof. Elahi in questi brevi estratti di una sua conferenza a La Sorbonne – quando avremo raggiunto il nostro vero ambiente naturale, il nostro grado di libertà, di potere e di comprensione dipenderà dal nostro livello di conoscenza spirituale raggiunto quaggiù, sulla terra. La conoscenza di Dio, delle verità non avviene attraverso le parole degli altri ma solo tramite l’effettiva conoscenza di sé. E conoscersi vuol dire conoscere e riconoscere nella vita di tutti i giorni, “in vivo”, le potenze che agiscono e si agitano in noi, nell’anima e nella psiche. Conoscenza che non si realizza praticando un’etica qualsiasi, tra le migliaia oggi suggerite, ma soltanto nella pratica dei principi etici e divini giusti, quale unico fondamento di tutte le religioni rivelate e emanazione dell’unica Fonte.
L’ambiente naturale per la nostra anima è altrove, non qui. Eppure essere qui ha un senso. Soltanto sulla terra possiamo formarci e potenziare la nostra capacità di comprensione, secondo precise tappe di apprendimento. E la felicità, nel senso pieno del termine, ha a che vedere con la comprensione e il suo grado di profondità e ampiezza.
Principi etici e spirituali che non si traducano in un modo di agire e di vivere, che rimangano relegati nella sfera del mentale o espressi solo al livello del dire, non servono alla crescita personale e alla conoscenza di sé. Piuttosto alimentano in chi li “archivia” un senso di superiorità teso a zittire e sopraffare il prossimo. Questo il pensiero di Bahram Elahi, nella sua conferenza di novembre 2011 a La Sorbonne di cui pubblichiamo un estratto.
Qual è il posto dell’altruismo nella pratica spirituale di Ostad Elahi?
Coltivare in sé l’amore per gli altri è uno dei fondamenti dell’etica giusta. L’altruismo è uno dei pilastri della pratica spirituale di Ostad Elahi, assieme all’attenzione alla Fonte e alla lotta contro l’io imperioso.
In pratica, come si può procedere?
Aiutare gli altri con generosità e benevolenza avviene spesso attraverso azioni molto semplici: un ascolto attento, un complimento sincero, un gesto amichevole ed ogni altro genere di sostegno…
È senza dubbio la nozione centrale e il filo conduttore di tutto il pensiero di Ostad Elahi, per questo bisogna comprendere esattamente le sue implicazioni. Non si tratta qui semplicemente di sviluppare dei talenti, o di raggiungere una perfezione nel campo di abilità tecniche. Le maniere di migliorare le proprie competenze psichiche, mentali, sociali, ecc., sono molteplici ma la spiritualità, poiché riguarda la natura o la sostanza dell’uomo, non cerca di sviluppare delle qualità superficiali quanto piuttosto l’essere in se stesso.
Medicina dell’anima, conoscenza di sé: il concetto di spiritualità che Ostad Elahi arriva a formulare, lo porta ad attribuire un posto fondamentale alla riflessione e all’intendimento, ma a condizione di precisare che si tratta di un intendimento spirituale, nutrito di principi etici e spirituali giusti, e non di intelligenza materiale ordinaria.
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